Aladdin: recensione della trilogia del film d'animazione in DVD

Una trilogia ben riuscita dove i riferimenti al passato dell’animazione concorrono a mantenere inalterato il suono della poesia di Disney.

Il cofanetto contiene 3 DVD dove, oltre alle pellicole, “Aladdin”, “Il ritorno di Jafar” e “Il Re dei ladri”, propone una consistente quantità di contenuti extra tra i quali, in primis delle canzoni di Disney, corredate di testo oltre ad una serie di giochi tra cui “I più ricercati di Agrabah” e “La sfida dei 30 ladroni”. Non manca ovviamente il brano d’eccellenza della serie, ovvero la canzone “Il mondo è mio”.

I tre episodi narrano della storia di Aladdin, un povero ladruncolo che, innamoratosi della principessa Jasmine, con l’aiuto del genio della lampada magica, ne combina di tutti i colori, sconfiggendo malasorte, nemici potenti e cattivi come il terribile Jafar, ladri, in una vicenda dove dolorosamente sarà coinvolto anche suo padre, fino a ristabilire un equilibrio tra bene e male ed una pace per cui potrà sposarsi con l’amata per perpetuare quel “vissero felici e contenti” che è marchio di qualità.

“Aladdin”, il film, venne realizzato dopo che “La sirenetta” e “La Bella e la bestia” avevano inaugurato un periodo di nuovo splendore per la casa Disney che fino all’ultimo aveva tentato di resistere allo tsunami elettronico dell’animazione elettronica. Ma, se anche i modi della narrazione potevano mostrarsi più duttili e capaci di sorprendere con quell’universo di effetti speciali che la grafica manuale mai avrebbe potuto emulare, il potere della fiaba come messaggio sia per i grandi che per i piccini rimaneva immutato. Ed è su questo piano che una fiaba come quella di “Aladdin” poteva divenire fuorviante. Erano anni quelli in cui, ben lontani dal candore che a suo tempo aveva emanato il “New deal” di Roosevelt, che venne inteso come una sana spinta atta alla crescita ed al benessere del paese, l’epopea delle scalate finanziarie, unitamente alla nascita dei nuovi ricchi che grazie alla libertà delle speculazioni nascevano da un giorno all’altro, poteva far sì che il messaggio di facilità trasmesso dalla lampada e dal genio di Aladino, per la realizzazione dei propri sogni, divenisse quasi una istigazione a cambiare completamente i modelli di riferimento ed i valori sociali, confidando in un quasi inevitabile successo. Lo scontro continuo con la disonestà e l’esagerata quanto stupenda figura del genio, rendono però tutto così irreale che la morale resta nell’ambito fiabesco, dandoci così modo di apprezzare la sfrenata comicità delle situazioni, le splendide colonne sonore e, non ultimo, il vecchio sapore poetico che, complici anche innumerevoli rimandi, sia per le danze con gli animali che per taluni personaggi, ci hanno fatto respirare ancora una volta il magico profumo di “Fantasia”.