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Per guerra del Vietnam si intende comunemente la fase finale e relativa all’intervento americano, del lungo conflitto che devastò la regione del sud-est asiatico compresa tra Laos, Cambogia e Vietnam a partire dagli anni ’50.

Il contesto e l’inizio

A seguito della seconda guerra mondiale, nella regione asiatica chiamata “Indocina”, si era aperto un duro conflitto tra le truppe vietnamite guidate da Ho Chi Minh ed i Francesi che volevano ripristinare il loro dominio coloniale così come era prima del 1941. Questa prima fase della guerra si concluse nel 1954, dopo la celebre disfatta francese di Dien Bien Phu e la conseguente Conferenza di Pace di Ginevra che sancì la trasformazione dell’Indocina in Vietnam del Nord, Vietnam del Sud, Laos e Cambogia, come stati indipendenti e sovrani. A partire dal 1957 iniziarono con sempre maggior frequenza degli incidenti tra Nord e Sud (nel 1956 avrebbe dovuto tenersi un suffragio per la riunificazione dei due paesi ma il Sud rifiutò). Tale fu l’escalation che, dal 1962, gli USA si videro costretti ad intervenire in appoggio al Sud per evitare che capitolasse.

Il conflitto

Risale al 1965 l’inizio ufficiale della guerra del Vietnam, ma già dal 1962 la presenza americana era consistente. Fu con l’inizio del 1965 infatti che l’amministrazione Johnson, a seguito di un attacco subìto alla base aerea di Pleiku, decise di effettuare massicci bombardamenti su tutto il Nord (operazione Rolling Thunder) entrando così a pieno titolo nel conflitto. I bombardamenti durarono fino agli inizi del 1968 ma, nonostante l’impressionante numero di missioni, i risultati furono estremamente scarsi. Inoltre anche l’esercito, che nel 1967 ammontava ad oltre 500.000 unità, portò risultati deludenti e soprattutto si mostrò incapace di bloccare quell’afflusso continuo di rifornimenti che attraverso il “sentiero di Ho Chi Minh”, giungeva ai soldati del Nord. Il 30 gennaio 1968, a sorpresa, l’esercito del Nord portò la devastante “offensiva del Têt” che portò un durissimo colpo alle forze americane, investite contemporaneamente in oltre cento località. Da allora, sia per le inefficaci controffensive, sia per il crescente dissenso in patria, gli americani subirono invece continui fallimenti sia militari che sul piano politico. Con il 1971, iniziò l’inesorabile lento disimpegno che avrebbe portato al ritiro. Avuto sentore di ciò, l’esercito del Nord nel 1972 condusse l’“offensiva di Pasqua”, ma fallirono nell’affondo decisivo tanto che, per rappresaglia, gli americani ricominciarono massicci bombardamenti, non tanto per sovvertire le sorti del conflitto oramai perduto, quanto per presentarsi ad un tavolo di pace con qualche credenziale. Il 27 gennaio 1973 furono siglati i primi accordi di pace a Parigi che posero fine ufficialmente all’impegno americano nella regione. Il governo di Saigon, abbandonato a se stesso, capitolò il 30 aprile 1975.

Washington DCbombardamenti sul Vietnam del Nord, 1965atterraggio di rinforzi nella zona di Hué, 1968truppe del Vietnam del Nord, 1966bombardamento americano con bombe al napalm nel 1965
Tag(s) : #Storia e Filosofia
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